Dopo quattro anni e con la laurea in tasca, tornai
all’attacco. Volevo entrare nel giro dei trader professionisti, di quelli che
guadagnano milioni di euro l'anno. Volevo sapere tutto di loro ma soprattutto
volevo conoscere le LORO strategie vincenti. Dopo qualche ricerca su internet
scovai una trading room il cui responsabile era della mia città e lo andai a
trovare. Era un tipo sveglio, vestito sempre in giacca e cravatta. Mi fece
vedere la sua postazione: doppio monitor, connessione isdn e gruppo di
continuità in caso di interruzione di corrente. Su uno dei monitor erano
appiccicati post-it di vari colori: “Compra basso e vendi alto”, “Trend is your
friend”, “Taglia le perdite, lascia correre i profitti” frasi celebri ma
completamente inutili per chi non ha un dettagliato piano di trading. Lavorava
sul Dax con un contratto alla volta e con la sua strategia ‘contrarian’ portava
a casa fino a cinque milioni al mese.
Un
giorno mi presentò un suo amico, un ex promotore finanziario che si era
arricchito aprendo numerose filiali di una banca di nuova concezione chiamata
Fineco. Cappellino all'indietro, pinocchietto e scarpe da ginnastica. Aveva due
lauree e aveva lasciato il lavoro di promotore per dedicarsi completamente al
trading sui titoli del mercato americano. Ispezionava migliaia di grafici al
giorno per scovare i ‘tenbagger’, titoli che in poco tempo moltiplicano il loro
valore per 10. Muoveva centinaia di migliaia di euro e quel giorno aveva appena
finito di lavorare: 4.500 euro lordi che al netto delle tasse erano 4.000 euro
puliti: “Per questo mese ho smesso di lavorare” mi disse. Era il 14 luglio.
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