giovedì, gennaio 17, 2013

Era il 1999 (3)


Dopo quattro anni e con la laurea in tasca, tornai all’attacco. Volevo entrare nel giro dei trader professionisti, di quelli che guadagnano milioni di euro l'anno. Volevo sapere tutto di loro ma soprattutto volevo conoscere le LORO strategie vincenti. Dopo qualche ricerca su internet scovai una trading room il cui responsabile era della mia città e lo andai a trovare. Era un tipo sveglio, vestito sempre in giacca e cravatta. Mi fece vedere la sua postazione: doppio monitor, connessione isdn e gruppo di continuità in caso di interruzione di corrente. Su uno dei monitor erano appiccicati post-it di vari colori: “Compra basso e vendi alto”, “Trend is your friend”, “Taglia le perdite, lascia correre i profitti” frasi celebri ma completamente inutili per chi non ha un dettagliato piano di trading. Lavorava sul Dax con un contratto alla volta e con la sua strategia ‘contrarian’ portava a casa fino a cinque milioni al mese.
Un giorno mi presentò un suo amico, un ex promotore finanziario che si era arricchito aprendo numerose filiali di una banca di nuova concezione chiamata Fineco. Cappellino all'indietro, pinocchietto e scarpe da ginnastica. Aveva due lauree e aveva lasciato il lavoro di promotore per dedicarsi completamente al trading sui titoli del mercato americano. Ispezionava migliaia di grafici al giorno per scovare i ‘tenbagger’, titoli che in poco tempo moltiplicano il loro valore per 10. Muoveva centinaia di migliaia di euro e quel giorno aveva appena finito di lavorare: 4.500 euro lordi che al netto delle tasse erano 4.000 euro puliti: “Per questo mese ho smesso di lavorare” mi disse. Era il 14 luglio.

Nessun commento: